Le onde ultrasonore, inviate nel pezzo da esaminare, sono attenuate dalla materia che incontrano e da essa riflesse, deviate o assorbite per causa dalle discontinuità presenti nella stessa. Gli ultrasuoni così generati sono trasferiti direttamente nel materiale da controllare grazie al contatto, o più propriamente al semplice accostamento del generatore (trasduttore) alla superficie del pezzo, purché esista un mezzo di impedenza acustica adeguata tra le due interfacce (l’acqua risulta essere il miglior accoppiante ed in alternativa si possono utilizzare sospensioni o soluzioni acquose sature di colle cellulosiche). Il fascio d’onde ultrasonore si propaga nel materiale da esaminare, con la stessa frequenza con cui è stato generato del cristallo, e con una velocità che dipende dal materiale attraversato. Quando il fascio incontrerà un ostacolo verrà riflesso, assorbito, deviato o diffratto, rendendo evidenza della eventuale discontinuità riscontrata nel pezzo controllato.